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FERTILI TERRENI TEATRO

Un Sistema teatrale fertile dal punto di vista produttivo, è un sistema complesso, dove convivono in equilibrio e reciproco riconoscimento imprese di produzione e teatri grandi, medi e piccoli, che rappresentano l’ampia gamma di produzione artistica di un territorio; ognuno con una propria funzione in rapporto alla creazione e al pubblico. Almeno, così dovrebbe essere! All’interno di tale sistema riteniamo sia fondamentale la diffusione e lo sviluppo del teatro di innovazione.

La proposta di Fertili Terreni Teatro si delinea, nel panorama torinese, come un nuovo elemento di forte innovazione sia dal punto di vista organizzativo che artistico: tre stagioni, quelle di bellARTE, di Cubo Teatro e di San Pietro in Vincoli Zona Teatro, quattro compagnie teatrali, Acti Teatri Indipendenti, Cubo Teatro, Tedacà e Il Mulino di Amleto, che gestiscono tali stagioni, si uniscono per offrire alla città un’unica e più ampia proposta di stagione diffusa; tre teatri che idealmente tracciano un filo rosso che attraversa e lega tre zone “periferiche” della città, un triangolo che determina uno “spazio” culturale e di creatività che prima non esisteva. Uno spazio fisico e di azione dove il pubblico potrà muoversi con un unico abbonamento scegliendo tra una proposta di 53 spettacoli e un totale di 117 repliche, ma anche uno “spazio” di innovazione creativa dove si potranno trovare nuove visioni, prospettive e linguaggi che raccontano o rappresentano il vivere contemporaneo.

La scelta di proporre essenzialmente opere di nuova drammaturgia o di innovazione, a parte la nostra vocazione e un nutrito pubblico che ci segue, è perché crediamo che le periferie possano essere o diventare un laboratorio, motore di nuovi processi artistici fortemente legati alla comunicazione con il pubblico; a patto che la proposta sia di alto livello. Nei nostri teatri, simili per struttura e capienza, si potranno incontrare artisti di grande levatura nazionale insieme a giovani promesse in una dimensione di vicinanza che genera un ambiente e una cifra comunicativa immediata e diretta. Crediamo anche che l’innovazione non possa prescindere dalla costruzione di un“ambiente creativo” a cui partecipano attori, registi, scenografi e collaboratori e tale ambiente non è solo riferito alle produzioni delle compagnie ma anche al modo di concepire l’accoglienza di altri spettacoli e del pubblico.

Lo “spazio” che noi vorremmo costruire all’interno della città è un luogo di dialogo, di scambio, di stimolo, insomma un “fertile terreno” da coltivare per far crescere nuove risorse culturali ed artistiche.

 

 

Niente Panico!

Non è facile mantenere lucidità.

Riuscire a comprendere cosa stia succedendo, cosa ci stia circondando.

Non è facile comprendere la paura.

Non è facile esserne estranei.

Non è facile venirne sommersi.

Non è facile alzare lo sguardo, immaginare e sognare futuro.

È facile abbassare la testa davanti ad un immane deserto che avanza.

Abbiamo bisogno di sguardi nuovi, di punti di vista inaspettati con cui guardare, con occhi diversi, il mondo che ci circonda e che non ci circonda.

Scovare e dar luce alla resistenza, al coraggio, al desiderio di conoscenza e trasformazione. Tre stagioni che si sforzano di costruire un racconto comune pur mantenendo la diversità di tre punti di vista, tre sguardi su di una città specchio di un paese e di un tempo che ha la sensazione di aver perso un sereno defluire.

Lo scontro è incombente, invadente, onnipresente. Evitarlo? Affrontarlo? Scansarlo? Ignorarlo? Accettarlo? A noi sembra importante comprenderlo. Non aver timore di guardarlo negli occhi. Respirarne tempo, necessità nascoste e debolezze.

Tre sguardi che hanno deciso di diventare uno: più complesso, articolato, sfaccettato.

I 53 spettacoli in programma sono 53 prospettive di un teatro desideroso di confrontarsi con il nostro tempo, attingerne a piene mani storie, tematiche e desideri. 53 volte l’incontro con artisti che non hanno paura di immergersi, sporcarsi le mani, affogare e che nel riemergere restituiscono una prospettiva. Immaginiamo questa nuova stagione come un viaggio. I fili che conducono il cammino sono in primis la nuova drammaturgia, non a caso le stagioni si aprono con un focus proprio su testi mai tradotti e pubblicati in Italia e con l’incontro con 5 autori di 5 aree linguistiche, racchiusi in un festival chiamato “Il mondo è ben fatto”. E non è solo provocazione ma è veramente il provare a seguire il pensiero che il nostro tempo e il nostro mondo possieda in sé già tutti gli antidoti allo smarrimento. E da lì parte la stagione diffusa nei tre spazi della città, bellARTE, Cubo Teatro e San Pietro in Vincoli. Spazi che non erano teatri. Spazi che lo sono diventati. Che hanno reinventato il proprio essere luogo e le proprie funzioni. Spazi periferici che hanno fatto della loro “non-centralità” un punto di forza perché immersi in una non centralità. Ma proprio dalla non centralità si possono avere prospettive privilegiate. Le giovani formazioni emergenti del panorama nazionale sono un secondo filo, che si affianca alla dimensione performativa e di incontro fra i linguaggi. Una selezione di spettacoli dove la Non Consuetudine diventa elemento distintivo e di racconto.

Ultimo filo ma per noi non meno importante è la “vicinanza”. Noi crediamo che il teatro possa essere “il luogo” di un nuovo incontro, della condivisione, del dibattito, della vicinanza. Ci piace l’idea di una proposta di una stagione che non sia solo la visione di uno spettacolo ma che sia occasione per identificare degli spazi nella città, come luoghi propri, di Comunitá, di pensiero, dei beni comuni.

Non è stato facile. Ma ne siamo orgogliosi.

Abbiamo respirato. E ora Niente Panico.

 

Marco Lorenzi,Girolamo Lucania, Beppe Rosso, Simone Schinocca

 

 

NIENTE PANICO Scopri il lbretto della nuova stagione di Fertili Terreni Teatro!

 

SANTA CULTURA ART! Scopri l’ex cimitero di San Pietro in Vincoli!

 

 


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